Sulle strade della Classicissima di primavera

Sono alcuni anni che da parte di parecchi addetti ai lavori e tifosi, si parla e si studia riguardo ad un eventuale cambio di percorso della classicissima Milano – San Remo.
Il fascino ed il brivido della volata finale sono emozionanti, ma a molti pare riduttivo limitare il pathos della corsa agli ultimi 15 minuti finali, questo anche dal punto di vista televisivo e promozionale del ciclismo, naturalmente la competizione può avere uno sviluppo interessante ed imprevedibile anche come è strutturata da anni, quindi questa è solo un idea, uno spunto di riflessione.
Sono un appassionato di ciclismo che vive direttamente sulle strade della Sanremo, precisamente a Novi Ligure (AL), e fin da bambino è stato un appuntamento al quale non sono mai mancato, vissuto ogni anno con una emozione particolare.
Le proposte di variazione del percorso sono quattro, tutte adiacenti al classico tracciato, quindi non presentano problemi logistici ed anche l’incremento di chilometraggio sarebbe minimo inoltre, anche se i regolamenti U.C.I. non lo permettono, effettuare una corsa all’anno leggermente superiore ai 300 Km. sarebbe un modo per tenere in vita una vecchia tradizione del ciclismo.

Quindi, ecco la proposta con le seguenti variazioni del tracciato :

  • Rivalta Scrivia                     (sterrato)         + 0.6 km.
  • Belforte Monferrato             (salita)            + 1.1 km.
  • Cappelletta di Masone        (salita)            + 1.1 km.
  • Pompeiana                          (salita)            + 8.6 km.

L’incremento chilometrico sarebbe di soli 11.4 km,  quindi lo sviluppo originale passerebbe da 298 km a 310 km, le variazioni di percorso sono minime e lo storico tracciato in pratica è inalterato.

Veniamo ora all’analisi dettagliata dei nuovi tratti proposti:

RIVALTA SCRIVIA

Negli ultimi anni RCS ha proposto l’innovativa idea di ritornare ad affrontare, in alcune sue corse (Eroica-Strade Bianche, Colle Finestre, Plan de Corones), tratti di strada bianca o sterrata, quindi la prima modifica è sull’onda di questa tendenza.
Affrontare un breve tratto sterrato nella piana dove Fausto Coppi si allenava, sarebbe un affascinante motivo di interesse, un riavvicinarsi a tradizioni storiche per attirare gli appassionati ed incuriosire i neofiti, sempre nell’ottica di dare maggiore visibilità al ciclismo. Inoltre spezzare la monotonia degli stradoni asfaltati che si percorrono nei primi 100 km di corsa potrebbe dare spunti molto più interessanti delle ormai tradizionali fughe di comprimari a lunga gittata.

Ecco il dettaglio del nuovo tracciato:

All’inizio dell’abitato di Rivalta Scrivia, si svolta a destra in direzione Mandrogne, e dopo 500m. inizia l’avventura su strada bianca, avanzando su un bel rettilineo, lungo il quale si susseguono tratti sterrati ed asfaltati. La carreggiata è larga, abbastanza regolare. Dopo 2.000 mt. ca. si giunge ad un crocicchio, dopo il quale la carreggiata si restringe con fascia centrale in erba, assumendo un aspetto molto “rurale”. La strada con aspetto caratteristico prosegue per 1.000 mt.ca., più accidentata , poi migliora, fino ad arrivare ad un altro crocevia.

Qui, eventualmente, si può svoltare a destra e ricollegarsi alla statale, oppure proseguire diritti, lungo il tratto più impegnativo di 1.500 mt.ca.totali. Dopo altri 400 mt. si raggiunge il sottopasso autostradale, che tanto ricorda il famoso “Pont Gibus” della Roubaix. Si prosegue sul classico tratturo agricolo, che tende ad allagarsi nel finale.A questo punto si svolta a sinistra ed in 300 mt. si ritorna sulla statale .

Il tratto su strade bianche è terminato; il gruppo, sicuramente frazionato, può proseguire verso Sanremo.

BELFORTE MONFERRATO

Nel 2009, il Giro d’Italia del Centenario, è passato attraverso il pittoresco paese di Belforte Monferrato, complice una frana che si era abbattuta qualche settimana prima sulla SP456 del Turchino e che aveva richiesto una modifica del percorso. La tappa Torino-Arenzano, dopo l’uscita da Ovada, è stata deviata attraverso Belforte Monferrato e da qui ha proseguito lungo la strada che passa in Località Pian Carpeneto fino a incontrare il ponte sul fiume Stura e ricongiungersi con la SP456. In pratica una salitella di poco più di un chilometro con qualche strappo oltre il 10%, cui segue una stretta e tortuosa strada che si addentra nel bosco terminando in discesa, tutte situazioni che potrebbero contribuire a movimentare la corsa su un terreno più adatto ad iniziative ed attacchi.

CAPPELLETTA DI MASONE

Nel corso degli ultimi decenni, l’ascesa del Turchino ha perso la peculiarità di punto nevralgico della Sanremo, causa la distanza dal traguardo, il fondo stradale scorrevole e la poco accentuata pendenza.
Aggiungere un dentello supplementare come la Cappelletta di Masone a questa salita, ridarebbe il giusto pepe ad una storica montagna del ciclismo.

Ecco il dettaglio del nuovo tracciato:
Si devia nell’abitato di Masone, con una stretta ed impervia stradina, di circa 2 Km. che presenta addirittura un tratto in pavè e raggiunge una pendenza massima del 20%.
Dopo lo scollinamento, c’è un tratto in falsopiano, quindi la discesa per ricongiungersi al solito percorso sulla statale del Turchino.

Dopo la dolce e costante ascesa al Turchino, questo breve, ma impegnativo strappo, potrebbe consentire a dei volenterosi con ambizioni di vittoria di scremare il gruppo, di iniziare una azione che li porterebbe subito sulle frastagliate strade della riviera, fino a Savona piuttosto mosse, e quindi avvantaggiarsi in modo forse decisivo.
Lo strappo, poi, anche se non risultasse decisivo, sicuramente costringerebbe il gruppo ad un violento cambiamento di ritmo che sicuramente rimarrebbe nelle gambe dei corridori.

Anche per questa variante, in caso di mal tempo e di strada particolarmente impraticabile, la corsa può evitare la deviazione sullo strappo e proseguire sul normale percorso senza particolari disagi e problemi logistici, visto che le due strade corrono praticamente affiancate a poche centinaia di metri.

POMPEIANA

L’inserimento della salita della Pompeiana, da qualche anno, è stato già dibattuto da molti, questa è la strada e l’altimetria che si presenterebbe ai corridori nel finale di corsa.
La salita della Pompeiana è lunga 3,3 Km.ca. con una pendenza media del 6,6%, e presenta nel suo percorso un muro di circa 500 mt. al 15%.
La vicinanza a San Remo ne farebbe il trampolino ideale per attacchi di uomini di primo piano; situata dopo la Cipressa cui delegare la prima scrematura e prima del Poggio, giudice finale.
La strada impervia e la sede stradale stretta sarebbe l’ideale per questo tipo di azioni.

A questo punto discesa sull’Aurelia e poi la rasoiata del Poggio a decidere la corsa versolo storico rettilineo finale di Via Roma a San Remo e se assisteremo ad una volata finale di gruppo, tanto di cappello al vincitore dopo 300 Km. così mossi ed impegnativi.

Molti asseriscono che l’immutabilità del percorso della Sanremo ne fa il prestigio e la difficoltà di una vittoria che vale una carriera.

Consideriamo però che tutte le classiche monumento nel corso degli anni hanno modificato il loro tragitto nell’intento di adeguarsi e spettacolarizzarsi; cambiare si può, non è la fine di un mito, come è sempre possibile analizzare i risultati dopo una variazione e ritornare sui propri passi.

Cloud dei tag